Più di cento i cantieri archeologici lungo il tracciato. I resti esposti nel museo d’arte della Cera d’Adda che potrebbe nascere nell’ex ospedale di Caravaggio
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iù di un centinaio di cantieri archeologici aperti, migliaia di reperti venuti alla luce durante i lavori di scavo per la costruzione dell’autostrada Brebemi, che ora potrebbero aver trovato la loro sede: l’ex ospedale di Caravaggio. Ad oggi non si sa ancora dove verranno esposti. Un pool di architetti, archeologi, storici e galleristi – che si sono dati il nome di «Progetto Geradarte» – ha avanzato ufficialmente la sua proposta: esporli nell’ex complesso monastico cistercense di Caravaggio, in via Roma.

L’antico edificio risale al 17° secolo ed è stato sede dell’ospedale cittadino per poi diventare di proprietà comunale.
Comune e «Progetto Geradarte» si sono già incontrati per un confronto preliminare. Soltanto il primo passo di un lungo percorso che dovrà vedere il coinvolgimento di molti altri enti fra cui Autostrade lombarde, la holding di cui fa parte la società Brebemi.
Già scelto anche il nome del futuro museo: M.A.Ge, ossia Museo d’arte della Gera d’Adda. Museo che non vuole però proporsi solo come una galleria archeologica. Nel M.A.Ge è prevista infatti anche l’apertura di una galleria d’arte moderna e contemporanea: l’originale connubio fra passato e presente secondo i suoi ideatori richiamerà visitatori da tutta la Lombardia e oltre.

Dalla Preistoria al Medioevo
A quanto riferito dalla Sovrintendenza per i beni archeologici della Lombardia sono più di cento i cantieri archeologici che, lungo tutto il tracciato dell’autostrada, sono stati aperti.
Migliaia i reperti ritrovati (del periodo compreso fra Preistoria e Alto medioevo) che sono attualmente in fase di pulizia e catalogazione e sui quali c’è ancora il più stretto riserbo: nota fino ad ora solo la scoperta di reperti dell’età del bronzo ad Antegnate, di tombe altomedievali e una fornace di epoca tardo romana a Cassano d’Adda, necropoli alto- medievali a Fara Olivana e tombe altomedievali a Pozzuolo Martesana (Milano).

Opere per 5 milioni di euro
In tutto nel «contenitore» del MAGe verrebbe esposta una serie di opere del valore complessivo di circa cinque milioni di euro. A fianco delle gallerie archeologica e d’arte moderna e contemporanea è previsto anche uno spazio per mostre temporanee che si alterneranno e che saranno legate a tematiche sempre diverse. Oltre ad una esposizione all’aperto, visto che l’ex complesso monastico di Caravaggio ha al suo interno anche spazi verdi.
L’ex monastero, sostanzialmente abbandonato da quando negli anni ’70 ha cessato la sua funzione di ospedale, attualmente, fatta eccezione per il corridoio di ingresso, è inagibile: solo per la sua sistemazione a livello strutturale è prevista una spesa che si aggira intorno ai quattro milioni di euro. Spesa che dovrà essere necessariamente affrontata se si vorrà trasformarlo in un museo. Ma da chi?

Autostrade lombarde ha già dato il via a uno studio di fattibilità per valutare quali potranno essere i luoghi più adatti dove esporre i reperti archeologici trovati sul tracciato della Brebemi. Studio che si prevede a giugno verrà presentato alla Sovrintendenza per i beni archeologici
della Lombardia alla quale spetterà la decisione sulla destinazione delle opere.