Il comitato Il Comitato «Cambiamola» in Provincia: Non è la panacea, vanno riqualificate le ex statali. Ma Pirovano tira dritto: indietro non si torna
«N

o all’autostrada». Chiaro, inequivocabile. Le prime bandiere sventolano già in quel di Levate, uno dei paesi che saranno più toccati, più «massacrati» a sentire quelli del comitato «Cambiamola», dall’arrivo della Bergamo-Treviglio.

La protesta avanza a suon di assemblee, firme (ne sono state raccolte quasi diecimila), bandiere e presìdi. E arriva in via Tasso, a Bergamo, dove ieri pomeriggio c’è stato un presidio. Nulla a che vedere con No tav e affini, il comitato sceglie l’arma del dialogo e del confronto. Giusto qualche tromba, qualche fischietto e alcuni striscioni che raccolgono il senso della protesta, del no all’autostrada che attraverserà la Bassa, collegando Pedemontana con Brebemi, congiungendosi poi alla Tangenziale Sud di Bergamo: «Autostrada? No grazie Ipb», «Basta asfalto no alla nuova ausostrada», «Firma per dire no ai signori dell’autostrada», per citarne alcuni. C’è giusto qualcuno che mette un pochino di sarcasmo nelle dichiarazioni. «Noi avremo le case dentro l’autostrada, ecco cosa ci spetta. Altro che benefici», butta lì Giuseppe Zanga, cittadino di Osio Sotto, che fa parte del comitato.

Il presidio in via Tasso.
Fuori dalla Provincia una decina di manifestanti. C’è anche Legambiente che distribuisce materiale sulla mobilità utile e sostenibile: «Sono arrivati 45 milioni dall’Unione europea. Tutte le Province, meno quella di Bergamo, hanno ottenuto dal 60 all’80% delle risorse. Dove era in primavera la Provincia di Bergamo, unica che non ha presentato progetti o indicato, suggerito o sostenuto i progetti dei Comuni?».

Dentro il palazzo una delegazione del direttivo viene ricevuta in audizione dalla quarta commissione Affari istituzionali e partecipazione. «Siamo qui per rappresentare le istanze dei cittadini contrari a quest’autostrada. Abbiamo raccolto quasi diecimila firme», spiega prima di entrare nella sala consiliare Cristian Avogadri, presidente di «Cambiamola».
Una volta dentro con il vice presidente Fabio Invernici illustra ai consiglieri provinciali l’attività del comitato, la petizione e poi gli aspetti tecnici: il tracciato «in buona parte parallelo all’A4, soprattutto la parte a nord», la storia e gli studi di traffico diffusi «che non corrispondono alla realtà».

Si riqualifichino le statali
Le firme ieri non sono state consegnate. «Anche se le avevamo con noi raccolte in un cd. Lo faremo simbolicamente il 29 giugno nel corso di un’assemblea generale a Osio Sotto, e poi ufficialmente verranno depositate in Provincia e in Regione», spiega Avogadri. Ma il messaggio è chiaro, ed è risuonato nella sala del Consiglio: «Questa autostrada non è la panacea per risolvere i problemi di traffico tra Bergamo e Treviglio. Bisogna potenziare la viabilità locale, riqualificare le ex statali 42 e 525 e risolvere i nodi viabilistici come l’attraversamento di Verdello».

Ecco perché sul progetto il comitato mette una bella riga sopra. «Con la petizione – prosegue Avogadri – chiediamo di cancellare il progetto così come concepito e avviare un confronto con i Comuni per trovare soluzioni adeguate alle esigenze del territorio».

Confronto quindi. Ieri dalla commissione i rappresentanti di «Cambiamola» sono usciti soddisfatti: «Ci hanno assicurato la disponibilità a organizzare una commissione congiunta». E il presidente della quarta commissione Maurizio Maggioni (Pdl): «Abbiamo individuato un percorso condiviso, coinvolgendo gli assessori Capetti e Lanzani, e i tecnici per fare una verifica e un confronto sui dati tecnici che ci sono stati forniti. C’è poi l’impegno a fare in tempi veloci una riunione congiunta tra la prima e quarta commissione».

Soddisfatte anche le minoranze. «E stata accolta la nostra proposta di una commissione congiunta», rileva Matteo Rossi, consigliere del Pd che aggiunge: «Questo incontro ha fatto aprire gli occhi a molti della maggioranza. Questa autostrada è la risposta sbagliata a un problema reale». Rincara la dose Paolo D’Amico (Sinistra per Bergamo): «Chiediamo che questo progetto venga ripensato integralmente». E Rossi chiama in causa anche la Provincia: «A fronte di diecimila firme raccolte, scelga ora il ruolo che vuole giocare nella modifica del progetto».

Pirovano: non si torna indietro
Ma il presidente F-core Pirovano rimanda tutto al mittente: «Questo non è più il tempo delle proteste. Il progetto va avanti, è stato approvato dalla Conferenza dei servizi; sono state recepitele indicazioni dei Comuni e si andrà incontro alle richieste di tutti, anche delle amministrazioni che hanno detto no all’autostrada».
Pirovano non ha dubbi: «Impensabile e impossibile tornare indietro. Nella Bassa questa autostrada, insieme a Brebemi, la stanno aspettando come la manna dal cielo».

L’Eco di Bergamo