Le società Autostrade Lombarde SpA, Società di Progetto Brebemi SpA e Interconnessione Pedemontana Brebemi (in breve IPB) SpA appartengono ad un unico gruppo guidato da Autostrade Lombarde SpA.
L’ origine del gruppo risale al 1999 quando, per volontà di gran parte del mondo istituzionale e imprenditoriale lombardo venne costituita la Società Raccordo Autostradale Brescia Bergamo Milano, in breve Brebemi SpA, con lo scopo di realizzare un nuovo collegamento autostradale tra Brescia e Milano, adottando le tecniche del Project Financing, ai sensi dell’ art. 37 bis e seguenti della L 109/94 e s.m.
Già da molti anni si registrava nell’ area una situazione della mobilità vicina al collasso, e, su iniziativa delle Camere di Commercio di Brescia, Bergamo e Milano, fin dalla seconda metà degli anni ’90 erano stati affidati a società e centri universitari specializzati gli studi di prefattibilità di un collegamento tra Brescia e Milano, studi che ne hanno individuato la localizzazione e le caratteristiche ottimali, anche in funzione di altri interventi infrastrutturali già programmati,hanno stabilito un bilancio positivo in termini di rapporto costi/benefici, e soprattutto ne hanno determinato la fattibilità in totale autofinanziamento, utilizzando le tecniche del Project Financing e quindi evitando la necessità di esborso pubblico.
Il nuovo collegamento autostradale tra Milano e Brescia, con le interconnessioni ai nuovi sistemi tangenziali delle due città, ha inteso collocarsi infatti nell’ ambito di un più ampio progetto di ridefinizione della rete infrastrutturale, ad opera degli Enti preposti alla programmazione territoriale, finalizzato a porre rimedio ad un deficit infrastrutturale che era ed è ancora oggi fortemente penalizzante; il costante congestionamento delle vie di comunicazione esistenti ostacola fortemente la mobilità delle persone e delle merci, con gravi conseguenze, oltre che al sistema economico e relazionale, anche sull’ ambiente e sulla qualità della vita.
L’ adozione delle tecniche del Project Financing per la realizzazione di un’ importante opera pubblica, rappresenta per l’ Italia una scelta innovativa e quasi pionieristica (mentre all’ estero si è già da tempo affermata), se pure già confortata dall’ orientamento nazionale dato dal varo della Merloni – ter (L. 109/94 e le successive modifiche ed integrazioni) che prevede espressamente il ricorso a tale strumento per le grandi opere pubbliche.
Il quadro normativo e legislativo risultava tuttavia fino a quel momento estremamente lacunoso (in particolare esisteva infatti ancora l’ impedimento dato dalla L.492/75 di costruire nuove strade a pedaggio).
Sebbene quindi la società abbia presentato sin dal 1999 – ai sensi dell’ art. 37 bis e seguenti della legge Merloni ter citata – domanda di concessione per la progettazione, realizzazione e gestione del Raccordo autostradale diretto Brescia – Milano, ha tuttavia dovuto attendere il 2001 per vederla accogliere.
La Società per i primi anni è stata infatti impegnata, oltre che nell’ approfondimento e aggiornamento degli studi di progetto, in un’ intensa attività di promozione, attraverso il dialogo sia con le rappresentanze parlamentari, per sollecitare gli adeguamenti normativi necessari all’ applicazione della L. 109/94, sia con le Autorità regionali e provinciali, per verificare la compatibilità di quest’ opera nell’ ambito della politica globale dei trasporti e del territorio, e ottenendo in diverse sedi l’ assenso al progetto.
Ha presentato il progetto e le finalità societarie in occasione di numerosi incontri pubblici in molti casi organizzati dai Soci stessi ed ha provveduto ad inserirsi nei circuiti d’ informazione della stampa locale e della stampa specializzata, contribuendo ad arricchire il dibattito sul Project Financing in Italia.
In questo modo la Società ha contribuito in modo determinante a creare le condizioni favorevoli al varo delle norme di legge e programmatorie essenziali alla realizzazione della Direttissima.

Si riassumono le principali tappe:

Nei primi mesi del 2000 il progetto è stato riconosciuto quale opera prioritaria e inserito come tale nella programmazione regionale e nazionale territoriale ed economica ( nel Piano Regionale di Sviluppo della VII legislatura della Regione Lombardia, nel Piano Regionale della Mobilità e Trasporti della Regione Lombardia, nell’ Accordo di Programma Quadro “Riqualificazione e potenziamento del sistema autostradale e della grande viabilità della regione Lombardia” sottoscritto il 3 aprile 2000 dal Governo, dall’ ANAS, dalla Regione Lombardia e dalle Province interessate, e nel Documento di Programmazione Economica – Finanziaria (DPEF) 2001-2006)

Il 20 luglio 2000 è stato varato il Piano Generale dei Trasporti; il Raccordo autostradale diretto Brescia – Bergamo – Milano è compreso tra le opere prioritarie da realizzare nel Paese;

Il 24 novembre 2000 viene approvata la Legge n. 340 “Disposizioni per la delegificazione di norme per la semplificazione di procedimenti amministrativi – legge di semplificazione 1999” che all’ art. 21 (Disposizioni in materia di infrastrutture autostradali e viarie) introduce una norma in deroga alla Legge 492/75 – che impediva la costruzione di nuove autostrade a pedaggio – prevedendo l’ autorizzazione di nuove infrastrutture per Decreto del Presidente del Consiglio dei Ministri, su richiesta del Ministro dei Lavori Pubblici, a condizione che queste siano inserite tra le scelte prioritarie del Piano Generale dei Trasporti e nella programmazione triennale.

Il 2 marzo 2001 il Consiglio dei Ministri ha approvato in forma definitiva il Piano Generale dei Trasporti che, come accennato, indica il collegamento Brescia – Milano tra le sue scelte prioritarie.

– L’ opera, come vuole il succitato articolo di legge, è stata inoltre inserita nel Programma Triennale ANAS approvato il 23 marzo 2001 con Decreto del Ministro dei Lavori Pubblici, n.411/UT/.

Il 23 maggio 2001 infine è stato emesso il DPCM di autorizzazione della realizzazione del collegamento autostradale diretto Brescia – Milano.

Nel frattempo, l’ attività di promozione del progetto in sede di incontri pubblici e presso le Amministrazioni locali e centrali, e l’ importante azione di coordinamento messa in atto dalle Province socie di Brescia e di Bergamo, ha prodotto positivi risultati, contribuendo in modo determinante ad avviare la fase di acquisizione del consenso presso le Amministrazioni locali.

La fine del 2001 segna l’ avvio della prima, fondamentale, tappa necessaria alla realizzazione degli obiettivi sociali: ANAS ha infatti accolto la domanda di concessione presentata dalla Società per il terzo anno consecutivo, questa volta facendo seguito al formale e dovuto invito pubblicato il 23 giugno dalla Direzione centrale Autostrade e Trafori di ANAS stesso. L’ Ente ha infatti riconosciuto l’ autostrada proposta quale opera di pubblica utilità pubblicando, il 27 dicembre 2001, il bando di gara di evidenza pubblica, (ex art. 37 quater L. 109/94 e s.m.i.).

Nel corso del 2002 la società si trova dunque ad affrontare una nuova e ben più impegnativa fase, determinata dalla partecipazione alla gara.

Da un lato pertanto ha ritenuto opportuno dotarsi di un più solido assetto societario, aumentando il capitale sociale e ampliando le partecipazioni, dall’ altro lato apprestando tutti gli elementi progettuali e professionali necessari per affrontare la gara di concessione.
In considerazione dell’ obbligo, previsto dal bando di gara per l’ aggiudicatario, di costituirsi in Società di Progetto, la Società, pur detenendo da sola le caratteristiche per costituirsi in tale forma, ha valutato più opportuno affiancarsi a società di progettazione e di costruzione al fine di detenere anche i requisiti richiesti per potere eseguire direttamente i lavori oggetto di concessione secondo le percentuali di legge in caso di aggiudicazione. Nel luglio 2002 è stata creata quindi un’ Associazione Temporanea di Imprese con selezionati partners costruttori e partners progettisti, nella quale la Società risultava capogruppo mandataria, con una quota di partecipazione dell’ 86,2%.

In tale forma ha affrontato la seconda fase di gara, – la procedura negoziata – che si è conclusa nel giugno 2003 con l’ aggiudicazione della concessione da parte dell’ ATI stessa.

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In parallelo allo svolgimento della gara la Società ha esteso il proprio interesse anche ad altri progetti, connessi o complementari con il progetto autostradale, e sempre inseriti nel quadro della più ampia strategia di sviluppo infrastrutturale definita dagli Enti territoriali di programmazione.

Nel febbraio 2002 la società ha partecipato con l’ 8% alla costituzione della Tangenziali Esterne di Milano SpA, società promotrice del nuovo tratto tangenziale della metropoli, finalizzato al decongestionamento del traffico periferico e all’ ottimizzazione del sistema di distribuzione veicolare da e per Milano, e quindi strettamente connesso al collegamento Brescia – Milano oggetto di concessione.

Inoltre, nell’ ottobre dello stesso anno, con la Provincia di Bergamo e la bergamasca ABM SpA, Brebemi ha costituito la società per azioni Interconnessione Pedemontana – Brebemi, in breve IPB SpA (di cui detiene il 49%) che si è candidata presso la Regione Lombardia quale soggetto promotore del collegamento autostradale tra il Sistema Viabilistico Pedemontano e il Raccordo autostradale diretto Brescia – Milano. Tale opera è infatti stata individuata dalla Regione Lombardia tra le direttrici funzionali per le quali dare avvio alle procedure di concessione autostradale, nel quadro della recente regolamentazione della Legge regionale. La domanda della I.P.B. S.p.A. è stata formalmente accolta dalla Regione Lombardia con delibera VII/11578 del 13 dicembre 2002.

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Nel 2003 Brebemi si trovava dunque a partecipare a due società (oltre ad una simbolica partecipazione alla Serenissima Infracom SpA) e a detenere la maggioranza dell’ ATI risultata aggiudicataria e che di lì a breve avrebbe dovuto trasformarsi, per obbligo del bando di gara, in Società di Progetto con capitale sociale di cento milioni di euro. Si era così configurata la nuova struttura di gruppo di cui Brebemi SpA avrebbe costituito il riferimento per la determinazione degli indirizzi strategici per le attività delle società controllate.

La Società ha modificato pertanto la propria denominazione sociale in Autostrade Lombarde SpA (delibera dell’ assemblea dei Soci del 16 settembre 2003), lasciando il nome “storico” di Brebemi alla nuova società concessionaria, sua controllata, ed ha adeguato l’ oggetto sociale al nuovo ruolo di capogruppo.

Nell’ ambito dell’ operazione di aumento di capitale preliminare alla costituzione della Società di progetto, Autostrade Lombarde ha ampliato ancora la compagine sociale, acquisendo la partecipazione di Enti fortemente rappresentativi del territorio su cui insisterà l’infrastruttura promossa.

La Società di Progetto (con il nome di Società di Progetto Autostrada Diretta Brescia Milano S.p.A. più brevemente Società di Progetto BREBEMI S.p.A.) ha potuto essere costituita soltanto nel marzo 2004, dopo che il Ministero per l’ Economia e le Finanze e l’ ANAS hanno designato i loro componenti in seno al Collegio Sindacale, così come previsto dalla convenzione siglata con ANAS. La Società di Progetto è subentrata nel rapporto di concessione con l’ ANAS, oltre che in tutti i diritti, obblighi e adempimenti che in precedenza erano in capo ad Autostrade Lombarde S.p.A., mandataria dell’ ATI.

Nell’aprile 2003 la procedura di gara per la concessione della realizzazione e gestione dell’opera ha visto vincitrice la società proponente, Autostrade Lombarde Spa. La convenzione con ANAS è stata firmata nel luglio 2003; il Ministero delle Infrastrutture ha impiegato due mesi per esaminare la convenzione e firmarla; a fine ottobre 2003 la convenzione è stata inoltrata al Ministero delle Finanze; a fine marzo 2004 il Ministero delle Finanze (dopo 5 mesi) ha firmato il decreto; il 6 maggio 2004 ANAS ha pubblicato il progetto preliminare; il 5 agosto 2004 la Regione Lombardia ha approvato, con prescrizioni, il progetto preliminare di Brebemi. Il progetto preliminare è stato pubblicato da ANAS e trasmesso quindi al Ministero dell’Ambiente per la valutazione di impatto ambientale, ottenendo parere positivo con prescrizioni nel marzo 2005. Il 29 luglio 2005 il CIPE approva in linea tecnica il progetto preliminare. Nella seduta del 2 dicembre 2005 il CIPE delibera che il limite di spesa del progetto preliminare della Brebemi è confermato in 1.580 milioni di euro, (più circa 106 milioni a carico di RFI/TAV), comprensivo anche dei sovracosti rispetto al project financing presentato da Brebemi. Per far fronte agli extracosti ANAS provvederà a redigere un piano economico e finanziario in cui vengano individuate le misure atte a fronteggiare il maggior costo dell’opera. L’11 luglio 2006 la delibera del CIPE viene registrata alla Corte dei Conti, e quindi pubblicata in Gazzetta Ufficiale il 19 luglio. La Regione Lombardia, con delibera del 22 novembre 2006, ha promosso l’Accordo di programma regionale per la realizzazione dell’opera: nell’accordo, di cui non fa parte la Provincia di Milano, si definiranno entro il 30 aprile 2007 i soggetti competenti, le azioni, le modalità e i tempi per realizzare l’intervento.