Sull’Eco di Bergamo di ieri leggo questo articolo…
«Mi dispiace dirlo, ma sul treno si vedono continuamente persone poco raccomandabili, extracomunitari ma non solo. Per questo motivo cerco di non rimanere mai da sola in una carrozza. Fortunatamente, comunque, a me fino ad ora non è mai successo nulla».
Mentre pronuncia queste parole la signora intervistata, 39 anni di Treviglio, si trova in viaggio sulla linea ferroviaria Bergamo-Treviglio. Una linea salita in questi giorni, insieme a quella Milano-Bergamo, agli onori della cronaca: non per i già tanto dibattuti problemi di ritardo o pulizia dei treni; bensì per quello della sicurezza che sta assumendo dimensioni sempre più preoccupanti.
Solo mercoledì all’altezza della stazione di Pioltello- Limito a una donna è stato strappato di mano il pc portatile; a quella di Arcene invece si è verificata una rapina: una pendolare è stata sorpresa alle spalle da un malvivente che le ha puntato qualcosa «di freddo», come l’ha definito lei, al collo per poi portarle via il cellulare che teneva in mano.
Questi sono solo gli ultimi di una serie di episodi delinquenziali che hanno avuto come teatro i vagoni dei treni: a essere presi di mira sono sempre pendolari con in mano smartphone, pc portatili o tablet. Fra di loro, come abbiamo potuto constatare viaggiandoci insieme, il senso di paura inizia quindi a crescere: «E pensare che fino ad ora ho sempre considerato sicuro viaggiare sul treno – sostiene un’altra signora, 34 anni di Fara d’Adda proprio mentre sta utilizzando il suo iPad –. Chiaro, però, che tutto quello che si è verificato nei giorni scorsi mi sta facendo cambiare idea. Bisognerà iniziare a prestare attenzione a tutto».
Chi già si comportava in questo modo è una signora di Sarnico, 23 anni, ma di nazionalità tunisina: da anni si sposta per motivi di lavoro lungo la linea Bergamo-Milano: «Quando sono sul treno – sostiene – tengo sempre tutto nella borsa e quanto sta accadendo in questi giorni è la dimostrazione che ho sempre fatto bene. Sto anche sempre attenta a chi entra nelle carrozza dove siedo e come mi guarda. Se sento che c’è qualcosa che non va mi sposto. Forse sono precauzioni eccessive, ma mi sento più tranquilla così».
Qui termina l’articolo del giornale…

Che furti e aggressioni sui treni siano un problema che abbia oltrepassato la soglia del fisiologico, non so. Non ho dati e statistiche in proposito, ma se mi dovessi basare sulla mia esperienza personale direi proprio di no.
In tanti anni di viaggi per la nostra penisola non ho mai subito furti o aggressioni. Anzi.
Lo scorso anno ho dimenticato il mio Ipad sul treno che da Brescia mi riportava a casa e, dopo qualche giorno, si è fatto vivo per telefono un ragazzo di Albino (Bg) che mi ha informato di averlo trovato e me lo ha restituito. L’altro giorno, di nuovo, scendendo a Brescia dal treno proveniente da Verona, ho dimenticato il mio Ipad (non sempre quello, ma nuovo) in carrozza e una giovane studentessa mi ha rincorso sul marciapiede della stazione per riconsegnarmelo.
Sarà la buona stella che ancora sorregge la mia distrazione, ma questo mi è capitato.
Meglio raccontarle alcune cose, perchè non sempre il nostro paese è così malandato.