Lo stipendio di un Deputato, quello di un Deputato Pd e quello di Di Battista. Perché non mi piace la proposta di riduzione degli stipendi dei Deputati presentata dal M5s.

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uella che segue è una analisi degli stipendi percepiti dai Deputati, sulla base del regolamento riportato dalla Camera. Le cifre, anche se abbastanza reali, sono chiaramente indicative e non rappresentano quello che realmente percepisce ciascun Deputato. Mentre l’indennità parlamentare è quella indicata, i rimborsi variano di mese in mese e cambiano da Deputato a Deputato. Qualcuno avrà percepito cifre maggiori, altri avranno percepito cifre inferiori a quelle indicate. Può variare, ad esempio, la diaria perché legata alla presenza. Possono variare i vari rimborsi e le stime che abbiamo fatto su questi, poiché ci sono rimborsi rendicontati e altri forfettari. Quelli rendicontati li abbiamo considerati tutti spesi effettivamente; per quelli forfettari, invece, abbiamo stimato le spese reali al 50%, separandole da quelle non necessariamente sostenute, ma ricevute come rimborso (50%).

Alla fine del mese, quindi, un Deputato percepisce uno stipendio netto che è di circa 6.500 € (dal quale detrarre gli eventuali contributi versati al Partito, ma con tutte le altre spese rimborsate).

Con un rimborso al partito di 1.500 €, la differenza tra lo stipendio di un Parlamentare del M5s e quello di uno del PD è di circa 2.500,00 € che corrisponde, in realtà, alla differenza delle cifre restituite. Un parlamentare del Pd, versa al partito circa 1.500,00 € (alcune fonti danno questo dato, altre dicono 3.500 €), quello del M5s circa 4.000,00 € (al fondo statale per le piccole imprese). Nel caso in cui il Parlamentare Pd versasse al partito 3.500 €, non ci sarebbe di fatto che una minima differenza. Nel primo caso (1.500 €) un Parlamentare Pd, rispetto a uno del M5s, percepisce circa 1.800 € in più di Indennità parlamentare e mediamente circa 500 € in più di rimborsi (percepiti, ma stimati come non spesi).

Non so se il M5s abbia sbagliato o meno nel formulare questo ordine del giorno presentato alla Camera, ma uno stipendio netto di 2.250 € mi sembra davvero insufficiente.
D’altra parte, una indennità parlamentare di 5.000 € lordi, detratte le ritenute per la previdenza, l’assegno di fine mandato, l’assistenza sanitaria integrativa e le tasse, porta alla cifra di € 2.250.
A questo punto, o si riducono le ritenute, oppure, mantenendo quelle attuali, il risultato non cambia.
Per arrivare ad uno stipendio netto di 3.200 € mensili, mantenendo la stessa cifra lorda dell’indennità parlamentare, le ritenute dovrebbero essere queste.

Personalmente ritengo che uno stipendio netto mensile di 5.500/6.500 € per 12 mensilità (che corrisponde a 5.000/6.000 per 13 mensilità) non sia demagogico. Un lavoro come quello del Parlamentare può e deve essere retribuito meglio di altri. Il problema riguarda semmai la qualità del lavoro svolto. Anche in questo caso, però, ciascuno di noi pensa che i parlamentari da lui eletti siano i migliori e meritino lo stipendio percepito con i soldi pubblici. Solo gli avversari meriterebbero meno. In realtà tutti i Parlamentari sono stati eletti e, quindi, scelti dagli elettori ai quali, si presume, non dispiacciano. Per questo, tutti meritano uno stipendio adeguato, considerando anche i rimborsi percepiti. In questo senso trovo la proposta del M5s un filo demagogica, ma, soprattutto, non adeguata al ruolo. Ricordiamoci, ad esempio, che anche gli stipendi dei Magistrati sono legati a quelli dei Parlamentari.

Certo, rispetto all’indennità, si potrebbero ridurre ulteriormente voci come l’assegno di fine mandato portandolo a una mensilità annua (5/6000 €), mentre oggi è pari a 9.400 €. Oppure si potrebbe dimezzare l’assistenza sanitaria integrativa portandola da 6.300 € a 3.000 annui (una buona polizza comunque).
Si potrebbero ridurre i rimborsi alle spese effettivamente sostenute e rendicontate.
Questi interventi potrebbero ridurre il costo complessivo, portandolo dai 128.000.000 € attuali a circa 100.000.000 di €.

Poi, e per finire, bisognerebbe analizzare il numero e il costo del personale della Camera dei deputati; valutare la dotazione dei Gruppi; analizzare la questione dei vitalizi agli ex Deputati.
Il tutto andrebbe riportato anche al Senato: quello vigente o quello che potrebbe esserci a Riforma Costituzionale approvata (315 stipendi risparmiati).

Intanto ci siamo limitati ad analizzare gli stipendi dei Deputati. Senza pregiudizio.

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L.Gastoldi