LA STORIA

Com’era: la Misericordia

I primi insediamenti che interessarono il territorio di Bariano furono quelli di alcune piccole tribù del popolo dei Liguri, a cui subentrarono poi i Galli Cenomani. Recenti studi considerano addirittura l’ipotesi che furono proprio alcune di queste tribù,dopo aver soggiornato nell’attuale territorio di Bariano, a fondare la città di Bergamo, molto prima dell’arrivo dei Romani.Tuttavia fu con i Romani stessi che il borgo cominciò ad assumere le sembianze di un vero e proprio centro abitato. Il nome Bariano viene fatto derivare dal romano Barius e quindi Barianus, indicando così nell’etimologia un’origine romana. Il borgo di Bariano, viene già citato in documenti del IX secolo. Si succedettero quindi le dominazioni dei Longobardi e dei Franchi. A questo periodo risale il primo documento scritto che attesta l’esistenza del toponimo: redatto nell’anno 861, formalizza il passaggio di queste terre (unitamente ai vicini centri di Morengo e Camisano) sotto la giurisdizione della Diocesi di Cremona. A partire dal secolo X Bariano è feudo, prima di Rogiero I e di Rogiero II da Bariano, quindi del vescovo di Cremona, che lo deterrà in proprio potere alternativamente al vescovo di Bergamo fino al secolo XIV. Fu in quegli anni che cominciarono a verificarsi gli scontri fratricidi tra le diverse anime della popolazione: quella guelfa e quella ghibellina.A scopo difensivo quindi venne decisa la costruzione di un castello, che sorgeva nei pressi dell’attuale chiesa parrocchiale. Più volte attaccato, distrutto e ricostruito, non ha lasciato che pochi resti visibili ai giorni nostri. Nel secolo XIV Bariano viene occupata dai Visconti signori di Milano, che cedono il borgo in feuso alla famiglia bergamasca Suardi; nel frattempo viene conclusa la realizzazione del Fosso bergamasco ed hanno inizio le lotte di contesa per il predominio sul territorio fra i Visconti e la Repubblica di Venezia. Nel 1428, con la pace di Ferrara, Bariano viene assegnata alla Repubblica di Venezia, che manterrà qui come feudataria la famiglia Suardi fino al 1431, anno in cui, a seguito del tradimenti di Gentilino Suardi, la Repubblica ordina che il castello di Bariano venga spianato. Questa compì numerosi interventi volti al miglioramento delle condizioni sociali e lavorative, dissodando terreni e costruendo canali per l’irrigazione.Tra questi va menzionato il fosso bergamasco, costruito al fine di stabilire in modo definitivo i confini territoriali tra lo Stato di terra di Venezia ed i possedimenti del Ducato di Milano. Questo lambiva anche il territorio di Bariano, delimitandolo a sud e ad ovest. Da allora il paese ha cominciato ad assumere una forte connotazione e tradizione rurale, con l’agricoltura attività predominante.Tuttavia in questi anni il paese, come gran parte dei borghi della pianura bergamasca posti nelle vicinanze del confine, dovette subire le scorrerie del Ducato di Milano, intenzionati a riprendersi questi territori, compiendo anche atti di rappresaglia contro la popolazione. Documenti in tal senso attestano un’incursione di truppe avvenuta nel 1613. I successivi regimi che si susseguirono dopo la fine della Serenissima non riguardarono direttamente questo comune, che seguì le sorti del resto della provincia. Nel secolo XIX, ai veneziani subentreranno i francesi di Napoleone prima e gli Austriaci poi.