Lungo la strada che collega Bariano con Romano, poco prima del fiume Serio, sorge la struttura dell’ex convento dei Frati Carmelitani, riconoscibile per il tamburo e il campanile della chiesa annessa che emergono sui ruderi in fase di ristrutturazione.
Il convento, ubicato dove sorgeva l’antico vicus romano Averga, venne fondato nel 1480; al complesso si accedeva inizialmente dalla strada campestre che oggi costeggia l’ingresso alla annessa chiesa di S.
Maria del Carmine; all’interno del convento vi erano una foresteria, una corte rustica con stalle ed un grande chiostro intorno al quale si snodavano i vani del convento, costituiti dalle cucine e dal refettorio, che fungeva anche da sala capitolare, e dalle celle dei frati, ubicate al piano primo. Il convento presentava motivi decorativi, sia geometrici che raffiguranti scene religiose, come !’affresco cinquecentesco che riporta la Madonna con il Bambino tra Santi Carmelitani;
motivi decorativi erano presenti anche nell’architettura: interessanti sono i pilastri del chiostro, di forma ottagonale e rialzati da un basamento. Il convento venne soppresso nel 1 770 e, dopo essere stato venduto all’asta, adibito a corte rustica; per ampliare lo spazio agricolo nel 1 860 venne demolita la chiesa principale del convento, denominata S. Maria de’ Neveri. Integra invece è rimasta la chiesa di S. Maria del Carmine, alla quale si accede dalla strada campestre che costeggia l’ex convento in direzione nord. La chiesa è testimone di una storia molto antica ed interessante, sia dal punto di vista devozionale che storicoarcheologico: essa sorge dove era ubicata la chiesa altomedioevale dedicata a San Giovanni Battista, la quale a sua volta era stata edificata probabilmente dove esisteva un ninfeo romano. Si accede alla chiesa da una piccola porta anteceduta da un protiro; sopra la porta si legge la dedicazione ‘Regina e Carmeli’, L’edificio ha una singolare struttura composta da due semicerchi; la forma circolare emerge anche dalle pareti esterne della chiesa, sia al primo che al secondo livello, costituito da un tamburo circolare sul quale è innestato il piccolo campanile. All’interno della chiesa sono stati rinvenuti affreschi trecenteschi appartenenti all’antica chiesa di San Giovanni Battista e non si esclude che l’intonaco possa celare altre preziose testimonianze di arte pittorica medioevale.